domenica 28 giugno 2020

ELICRISO, il prezioso "sole d'oro"

In estate è doveroso parlare dell'Elicriso, che fiorisce in luglio/agosto.

Diffuso in gran parte dell'Europa meridionale mediterranea. In Italia è comune al centro, al sud e nelle isole, su terreno rocciosi, aridi, dove l'aria è profumata in modo importante da questa pianta.


Helichrysum deriva dal greco helios (sole) e chrysos (oro), con riferimento al colore giallo vivo dei capolini, chiamati anche popolarmente “perpetuini”, perché persistono a lungo inalterati, nel colore e nel profumo. E in francese la pianta è chiamata, per lo stesso motivo, "Immortelle".

E' una pianta a cui sono molto affezionata, perché fa parte della mia infanzia: ogni estate, quando andavamo a trovare la nonna, alla Maddalena,  dove è chiamato "scavvicciu"., lo incontravo, ci giocavo e lo raccoglievo, per farne sacchetti profumati.

Sull'isola, un tempo, si usava in fascine seccate, alle quali si dava fuoco, per bruscare la cotenna del maiale e profumarla. E il profumo dell'elicriso bruciato era usato anche dai pescatori, per affumicare il polpo da usare come esca. Infine dai fiori si otteneva un decotto per curare le affezioni epatiche.

Oggi l'infuso di fiori di elicriso si utilizza (internamente ed esternamente):
nei disturbi legati alle allergie che coinvolgono le vie aeree (
catarro bronchiale, spasmi dell'asma, rinite), e gli occhi (congiuntivite, blefarite); tosse causata da polveri, smog, aria secca;  disturbi del tratto digestivo (in quanto stimola l'attività di pancreas e fegato, sfiamma le mucose); come modulante del sistema immunitario.

La tisana, nelle allergie, può essere assunta come trattamento preventivo, prima del periodo dei pollini.

Queste caratteristiche sono giustificate dalla presenza dell'olio essenziale, che quindi  possiamo utilizzare, al posto dei fiori,  anche in molti altri modi.

Come  antistaminico  naturale,  antinfiammatorio  ed  antibatterico, infatti, ben si presta a diffusione nell'aria e ad essere utilizzato in oli, creme, impiastri, da appli-care localmente su:
- pelle  scottata dal  sole,  piccole  ustioni casalinge (la  sua attività rigenerante è "miracolosa", al punto che è utilizzato anche negli ospedali)
-
cicatrici, anche da interventi chirurgici, per prevenire i cheloidi
- acne, d
ermatiti, dermatosi e psoriasi
- ascessi
- ematomi, edemi, problemi di circolazione linfatica e vene varicose

Se amate il profumo di questo olio essenziale,  che è sempre un tuffo in immagini calde e luminose, approfittatene: usatelo  per stuzzicare la parte destra (intuitiva) del cervello, aiutare la meditazione, le arti creative.

Attraverso il suo profumo dona quella "luce" interiore utile a contrastare vecchi traumi, pessimismo, anestesia emozionale; dà coraggio alle persone che si sentono poco  desiderabili e a chi vuole rirpendere in mano un sogno, per realizzarlo.

A me piace miscelare l'olio essenziale di elicriso con quello di camomilla tedesca, oppure di salvia sclarea, o di legno di rosa.

CONSIGLIO: utilizzate l'olio essenziale sempre molto diluito (0,5-1%), perché costa molto (la distillazione ha una resa bassissima, meno di 2 litri di olio essenziale con una tonnellata di elicriso), e perché l'intenso profumo potrebbe "muovere" più di quanto siamo disposti ad elaborare).

L'olio essenziale di elicriso che preferisco?
Quello sardo, prodotto in piccole quantità direttamente da https://www.fragusesaboris.it

e quello commercializzato da https://www.maitreya-natura.com/shop/elicriso-italico.htm

Non ho provato quello di https://www.santa-bianca.it, che però consiglia una cosa sfiziosa: usarlo, diluito in olio evo, per condire zuppe di legumi (uhmmm zuppa fredda all'elicriso, perchè no? Vi farò sapere...)



venerdì 26 giugno 2020

A NOSTRO AGIO NEL CALDO ESTIVO

 


L’arrivo del caldo porta ognuno di noi a cercare oasi di freschezza.

Un olio essenziale in particolare ci dà una mano: quello estratto dalle radici di Vetiver.
Il suo nome botanico è Vetiveria zizanoides (Chrysopogon zizanoides), ed è una pianta erbacea perenne, del genere, della famiglia delle Poaceae (Graminaceae), come la Citronella, il Lemongrass e la Palmarosa,

Originaria del Sud dell’india, dello Sri Lanka, della Malesia, conosciuta come “khus”, ha una fragranza dolce e fresca, in grado di smorzare la calura estiva.
Infatti per secoli in Oriente si sono usati stuoie e canestri, intrecciati con le radici di vetiver, che venivano poi spruzzati di acqua, nei giorni di grande calura, così che emanassero l’aroma nelle loro case, e questo era sufficiente per impedire al caldo vento estivo di entrare e agli insetti di avvicinarsi.

Altra proprietà del "magico" vetiver è quella di rafforzare il sistema immunitario e nervoso grazie alla sua azione tonica. Inoltre è conosciuto come "l'olio della tranquillità", ed è uno dei più importanti aromi per contrastare paura, ansia, instabilità, apprensione, depressione, sbalzi d’umore... e in questo periodo  ci sta proprio bene! 
 


In commercio potete trovare l’olio essenziale proveniente da coltivazioni, e meno facilmente quello proveniente da piante selvatiche (ma ve lo consiglio, per stupire il vostro naso nell'arco di 24 ore, in una sperimentazione olfattiva di sicuro effetto).

In generale odora di terra scaldata dal sole, ma anche erba umida, radici, spezie,  e una volta diffuso nell’aria riserva fresche sorprese, in un complesso susseguirsi di rivelazioni, che i nasi più esigenti ameranno di sicuro.
Pensate che attualmente non è stata ancora creata alcuna molecola sintetica che ricordi il vetiver.

Un profumo celebre di Guerlain, creato nel 1959, si chiama semplicemente “Vetiver”, e ugualmente “Vetiver” era un profumo proposto da Erbolario.

Potete diffondere l’OE di vetiver con il classico diffusore ad ultrasuoni (che non surriscalda e quindi non degrada l’olio essenziale), miscelandolo con altri, a piacimento (cedro agrume, mandarino verde, rosa, salvia…).

Per un’acqua da spruzzare sul corpo senza alcol, io utilizzo:
- una bottiglia scura da 250 ml con tappo spray
- 100 ml di idrolato di hamamelis (o di limone)
- 135,5 ml di acqua distillata
- 12,5 ml di glicerina
- 30 gocce di OE di vetiver
- 10 gocce di OE di geranio bourbon
Non amo mettere conservanti, né uso alcol, per non irritare la pelle accaldata. Se pensate di usarla raramente, conservatela in frigorifero, o preparatene una quantità inferiore.

MEMO: Ricordate di agitare sempre l’acqua profumata, prima di spruzzarla, così come fate normalmente con un deodorante o un’acqua micellare.
Se non gradite l’OE di geranio, potete semplicemente sostituirlo o usare 40 gocce di vetiver.

Raccomandazioni: non inserite nell’acqua per il corpo oli essenziali di agrumi, perché l’esposizione al sole vi macchierebbe la pelle (invece gli idrolati di agrumi possono essere utilizzati).
In gravidanza e nel periodo di allattamento, va bene la diffusione ambientale, ma siate parsimoniose nell’utilizzo dell’acqua per il corpo, e non usatela sui bambini a cui è meglio riservare idrolati, come quello di rosa, di lavanda.