mercoledì 11 marzo 2020

IGIENE COME ABITUDINE

Chi mi conosce sa che non sono mai stata una fan dei detergenti antibatterici.

Credo fermamente nel sistema immunitario, e nel fatto che sia importante mantenerlo efficente "da dentro" e non da fuori, evitando quindi di ricorrere a prodotti che non sono poi così benefici come le pubblicità raccontano.



E' certo che in questo periodo di "virus vagante" è importante avere  le mani pulite, più del solito... ma attenzione: reimparate a lavarle con cura, adeguatamente.
Perché le mani toccano tutto, a cominciare dal denaro, e non ci accorgiamo assolutamente di quante volte le portiamo alla faccia, in modo abituale!

Se si usano sistematicamente, ossessivamente, i gel/liquidi antivirali/antibatterici, non solo si aggrediscono i patogeni che spaventano, ma si distruggono anche i batteri utili, e si indebolisce la pelle, esponendola a sensibilizzazione.
Non mi riferisco all'effetto di sostanze come parabeni e petrolati, bensì ad agenti come il benzalconio cloruro, per esempio, contenuto in molti prodotti dedicati (disinfettanti), che nell'uso continuativo può provocare dermatiti da contatto (sia di tipo irritativo, sia allergico), localizzate.
Quindi, in casa, usate la schiuma di saponi semplici, come il "sapone di Marsiglia" (che non contenga sodium tallowate, ovvero il sego bovino e possibilmente senza EDTA).

Oppure provate il detergente "Skin-care" della Phareco e commercializzato da Pmed, a base di olio essenziale e idrolato di "pompia", un agrume molto resistente (difficilmente si ammala), varietà particolare derivante dal lemon citrus, ed endemico della Baronia (Sardegna), di cui abbiamo parlato sulla nostra pagina di Facebook in maggio e giugno 2019), che è molto adatto anche a pelli sensibili, reattive (e che abbiamo ovviamente avuto occasione di provare, tanto che non ne facciamo più a meno, in casa).

Con qualche minuto di lavaggio, utilizzando la schiuma e l'azione meccanica dello strofinamento, con l'aiuto di uno spazzolino per unghie, si ottiene una soddisfacente igiene.


Usate un gel solo se proprio non potete evitarlo, fuori casa.
In questi casi limite io preferisco utilizzare uno spray, creato con alcol isopropilico e alcuni oli essenziali (una ricca miscela che vario scegliendo tra Thymus vulgaris ct. timolo, Origanum vulgare, Cinnamomum verum corteccia, Eucaliptus globulus, Leptospermum scoparium, Citrus lemon). Spruzzo sulla punta delle dita e i palmi,  distribuisco con attenzione.
E gli stessi oli essenziali li diffondo in casa (con diffusore a ultrasuoni), in miscela, a rotazione, quotidianamente, calcolando un numero di gocce totali pari alla superficie dell'ambiente da coprire.

L'efficacia degli oli essenziali naturali ormai è comprovata. Non danno assuefazione, sono ottimi preventivi, oltre che "combattenti sul campo".
Diffidate però di ciò che si trova nei supermercati. E comprate, possibilmente, brand italiani: abbiamo tanti piccoli produttori di oli essenziali di qualità, nel nostro Paese.

Questo è uno dei diffusori di casa: piccolo, da collegare al pc o perfetto sul comodino.



giovedì 5 marzo 2020

SINERGIA DI CISTO

Qualche giorno fa, la mia amica Rosanna Pilia, anche lei naturopata, ha pubblicato su Facebook un video in cui descrive ampiamente le proprietà del cisto rosso, come infuso.
E' una tisana che bevo volentieri da anni, un po' perché ha qualità importanti, un po' perché sono fortemente legata alla pianta, che mi ricorda la Sardegna, in cui ho passato le estati, dalla infanzia all'adolescenza e in cui ho vissuto per vent'anni, dalla fine del 1991 al 2012.
C'è anche un'altra pianta che suscita in me molte emozioni e ricordi, cioè l'elicriso, ma ne parlerò un'altra volta.

Il cisto villoso è la pianta con il più alto contenuto di polifenoli, presente in Europa. 
I polifenoli sono molecole di origine organica vegetale, che combattono l'invecchiamento cellulare, svolgono funzione di protezione da agenti esterni, sono antinfiammatori e antivirali, regolano l'assorbimento e l'immagazzinamento del colesterolo nel sangue.

Nel mediterraneo il cisto è impiegato da millenni nella medicina popolare come rimedio terapeutico. La tisana era, ed è usata per il mal di gola, l’angina, la rinite e altri sintomi del raffreddore. 
Ha un effetto basico, disintossicante, illumina la pelle e rinforza il sistema immunitario.
La pianta del cisto rosso ha fiori di un rosa carico, ed il suo binomiale è Cistus villosus, detto anche Cistus x incanus, C. garganicus, C. creticus.

Cistus incanus

Da questa specie, e dalla specie Cistus ladanifer (a fiore bianco), si estrae una resina, che le piante producono durante il periodo estivo, con lo scopo di contrastare il grande caldo (trattenendo l'umidità) ed evitare l’evaporazione dell’olio essenziale.
Tale resina, che, rispetto a un tempo è estratta con preferenza del solo cisto ladanifero,  si ottiene con metodo moderno: bollitura di foglie e rami e successiva distillazione in corrente di vapore. 
E' il famoso Làbdano, che in commercio si trova comunque anche come assoluta e come resina vera e propria.

L'essenza pura ha un odore un po' aspro, e si apprezza di più una volta diluita in una miscela o aggiunta ad una crema. Allora si può gustare il profumo caldo e speziato della resina, che dona calore, sostiene, coccola l'Anima.
Nell'antichità la resina era utilzzata in cataplasmi e unguenti,  per  curare le ferite infette. La proprietà astringente permetteva di fermare i sanguinamenti.
Oggi la scienza conferma le proprietà risananti per la pelle,  come eczemi, psoriasi, acne, ma anche semplici irritazioni, punture di insetti, rughe.
Il potere rigenerante, che offre il cisto, lo vediamo nella forza vitale della pianta, che sopravvive all'arido sole mediterraneo, in assenza di acqua, ma soprattutto riprende a germogliare e vivere, spontanemente, nei terreni devastati dagli incendi.

Io da alcuni anni personalizzo la mia crema-viso (che scelgo neutra, di base, come questa) con alcune gocce di olio essenziale di cisto, che applico sempre dopo aver fatto, la mattina, uno scarico linfatico collo/viso.
L'olio essenziale di cisto nelle creme era già una pratica dell'antico Egitto: oltre quanto già detto, migliora il drenaggio linfatico, aiuta l'elasticità dei piccoli vasi capillari.

Da un punto di vista emozionale, l'aroma dell'olio essenziale di cisto è adatto a chi soffre di incapacità nel vivere sentimenti ed emozioni, come se fosse congelato, e a chi è stato "bruciato" da esperienze traumatiche.
Le persone che hanno perso fluidità, capacità di interazione ed adattamento, hanno bisogno di lavora sulle "rigidità", e vivere con coraggio un processo di trasformazione interiore. E questo aroma è utile quando ci sentiamo come nudi, timorosi, facilmente feribili e abbiamo bisogno di trovare in noi il coraggio per andare avanti in quello che stiamo vivendo: pensate alla analogia con i fiori del cisto, delicatissimi, che perdono le foglie appena li tocchiamo, ma ci sono sempre nuovi boccioli pronti ad aprirsi in tutta la loro bellezza.

Il làbdano è un ingrediente importante nei profumi, come fissativo, ma anche per la sua complessità olfattiva, che si può scoprire bruciandone qualche pezzo di resina: ad ogni fumigazione rivela, oltre alla classica percezione ambrata e di cuoio, toni fruttati, o di bosco dopo la pioggia, o di erba tagliata... risvegliando immagini, o trasportando in un viaggio che va oltre il vissuto.
Resina di làbdano
Infine vorrei accennare al fatto che in inglese il cisto è chiamato "rock rose", e quindi ci porta a un fiore, del repertorio vibrazionale di Edward Bach, l'eliantemo, che appartiene alla famiglia delle Cistacae, ed il colore è giallo.

L'Heliantemum nummularium, "Rock rose", appunto, è il rimedio adatto alle persone che vivono attacchi di paura acuta, a cui seguono vere e proprie crisi di panico accompagnate da reazioni fisiche che non controllano, come tremore, sudorazione, tachicardia, sensazione di gelo, paralisi momentanea. 
Soprattutto, travolti dalle proprie emozioni, si sentono inermi davanti a ciò che vivono come eventi estremi ed inattesi, e non riescono a reagire.
 
Heliantemum nummularium, il Rock rose dei Fiori di Bach
Come per la tisana e l'olio essenziale, anche nel caso del rimedio vibrazionale il beneficio è profondo. Utilizzandolo, la persona si rende conto della propria energia vitale e ritrova una connessione con la parte spirituale, recuperando la capacità di gestire le situazioni nella dovuta misura, grazie al coraggio rinnovato.

La sinergia tra tisana, olio essenziale (o fumigazioni di resina) e fiore di Bach è ottima per vivere questa anticamera alla primavera, prepararci a nuove energie, migliorare le nostre condizioni, messe duramente alla prova in questo inverno, in questi giorni, da informazioni contraddittorie, situazioni inaspettate, scomode,  che hanno fatto perdere la ragione a molti.
Usare la forza del cisto ci aiuta a rimanere "centrati e forti", a livello psicofisico, aiutandoci ad adattarci con fluidità,  attivamente, consapevolmente.

Cistus ladanifer

domenica 1 marzo 2020

OLI ESSENZIALI SEMPRE CON SE'

Per influenzare positivamente il nostro umore, abbiamo bisogno di profumazioni che stimolino emozioni positive.
E' un dato di fatto.

A volte però ne indossiamo troppi (la crema corpo, il deodorante, l'eau de toilette, oppure il dopobarba...), con un effetto dissonante, con un risultato in contrasto con la nostra scala edonica.
Oppure il profumo preferito non è più percepito dal nostro naso, che si è inesorabilmente abituato: così aumentiamo le dosi, lasciando scie odorose, di cui si accorgono solo gli altri, a cui provochiamo un certo disagio.

E' quindi importante capire lo scopo con cui ci profumiamo.
Per firmare nell'aria la nostra presenza?
Per circondarci di una fragranza che stimoli in noi e negli altri un senso di piacere?
Per sentirci a casa anche nei momenti di stress?

Grazie ai tanti accessori ormai facilmente disponibili in Rete, è possibile portare con sé, sempre, fuori di casa, miscele personali, create con finalità diverse, per sfruttarne i benefici emozionali "on demand", senza dover per forza viaggiare con una valigia di bottiglie.
In questo modo potremo allestire un vero e proprio "kit" di stimoli olfattivi, per affrontare i vari momenti della giornata.

Molto utili i "roll-on", un tempo utilizzati solo per il lucidalabbra, ed oggi dispensatori di profumi a base oleosa (anziché alcolica): li fate rotolare sulla pelle e, rispetto agli spray, sono estremamente dicreti e garantiscono un risparmio di prodotto.
Scegliete quelli in vetro, con pallina di acciaio. Ormai si trovano di ogni tipo e colore, utili per differenziare e riconoscere i contenuti: ad esempio uno verde per una miscela fresca e vitalizzante, uno magenta per una miscela passionale...

Personalmente ne utilizzo di vari volumi, in base a quanta miscela mi servirà, e i più piccoli sono perfetti per testare nuove creazioni e offrire omaggi profumati.
 
Ho trovato anche i roll-on con le palline costituite di pietre dure, come ametista, occhio di tigre, fluorite, ed altre (attenzione, alcune sono tinte).
Se siete tentati nell'acquisto (nonostante il costo, molto elevato, delle spese di spedizione), fate attenzione: comprate il kit completo (boccetta con tappo roll-on), così non avrete brutte soprese nelle misure dei diametri.

Ugualmente utili, direi insostituibili, gli "inalatori".
Sono tamponi, inseriti in contenitori, di plastica o vetro, da impregnare di olio essenziale, di miscela, di profumo, da portare sempre con voi, da annusare quando serve.
Quelli in plastica costano pochissimo, quelli in vetro hanno un prezzo maggiore. 
Quali preferisco?
Per le miscele che annuso spesso, decisamente quelli in vetro, ma attenzione a non bagnare troppo il tampone.

Gli inalatori, impregnati di oli essenziali, si portano in viaggio,  per contrastare il mal d'auto di tutta la famiglia; in borsa o in tasca, con la giusta miscela, si annusano in ufficio, durante lo shopping, sul bus, per favorire il respiro.
Si può portare con sé una miscela per diminuire il senso di fame nervosa o mettere fine a un momento di sonnolenza.

Gli inalatori in plastica bianca e quelli in vetro
Se le soluzioni precedenti non sono per voi, potrebbe essere adatto un gioiello che sprigiona profumo: un ciondolo, un bracciale, un anello fanno al caso vostro?


Chi è bravo con creta o gesso, può crearli in casa: basterà impregnare il retro di queste forme (così da non vedere le macchie di olio essenziale), far assorbire e diffonderanno il profumo per parecchie ore. 
Se invece non avete manualità (o vi evapora il tempo), trovate in commercio tanti gioiellini pronti, con cui sbizzarrirvi.


Vi indico, ad esempio, quelli di Maitreya-natura, a questo link, perché li ho potuti toccare e provare: il medaglione è in acciaio (non annerisce, non si macchia, non si sbriciola), si apre e all'interno c'è un dischetto di feltro assorbente (rimovibile, che può essere cambiato).
Il diffusore per auto di Maitreya-natura

Se volete qualcosa di originale, andate alle fiere di paese, curiosate nei banchi degli artigiani. 
Ad un mercatino di Natale, qualche anno fa, ho trovato un banchetto delizioso, in cui i porta essenze erano ricavati dai semi (ho perso i riferimenti, non ricordo il nome del creativo, purtroppo).






Allora... "mai più senza profumo preferito"?
Spero di esservi stata utile.