Oggi voglio spendere qualche parola sui danni da uso improprio degli oli essenziali in genere.
La convinzione di sapere come utilizzare gli oli essenziali, è data dalle molte pagine dedicate in Rete e dai molti libri: fonti la cui competenza è però spesso discutibile.
Inoltre non è il fatto che qualcuno venda oli essenziali, a farne un esperto: occorrono la buona volontà, per uno studio approfondito, e un bel po' di etica professionale, che metta al primo posto la sicurezza delle persone e non la percentuale di guadagno sulle proprie vendite.
Tralasciando la ripetitiva mancanza della nomenclatura binomiale (di cui parlo qui), che i più ignorano, preferendo una lingua colloquiale, fin troppo generica, tra le cose più stupide (e dolorose) che mi è capitato di leggere, c'è il "timo da versare nell'acqua del bidet, da solo o con Tea Tree" per contrastare una candida.
Chi tenga alla sua pelle e mucose, eviti...
C'è una "antica farmacia", che sul suo sito indica l'assunzione giornaliera di 50-60 gocce (2,3 volte al giorno) dell'olio essenziale di prezzemolo (Petroselinum sativum, sinonimo di Petroselinum cispum).
Sappiamo che gli oli essenziali non dovrebbero mai essere ingeriti, senza una conoscenza professionale e medica, ed eventualmente il numero di gocce dovrebbe essere limitato, a seconda dell'olio essenziale, ad un massimo di 5/8 al giorno, quindi 100/150 gocce sono una quantità più che spropositata.
Inoltre, anche se la tossicità del prezzemolo non è ben definita, l'olio essenziale, per il suo alto contenuto di apiolo, può causare avvelenamento, ed essere molto dannoso in soggetti con insufficienza epatica o renale e in gravidanza.
Infatti tale olio essenziale rientra nella lista degli integratori alimentari non ammessi dal ministero della salute.
Tisserand-Young ne indicano la tossicità sia per l'o.e. estratto da foglie, sia per quello da semi (che ha un contenuto di apiolo ancora maggiore).
Anche l'assorbimento sublinguale è ignorato: di fronte alla preoccupazione di persone, per la tossicità dell'eucaliptus globulus, e l'incertezza di quanto metterne nel dentifricio e nel colluttorio, ho letto spesso risposte insane, così riassumibili: "mettine quanto ne vuoi, tanto lo tieni in bocca solo per qualche minuto".
Salto infine a pié pari l'abitudine di usare il Tea Tree ovunque, come fosse acqua fresca, o dare oli essenziali ai bambini, anche molto piccoli, con la stessa modalità con cui si darebbero a un adulto sano di 80 chili, per spendere proprio due parole sull'utilizzo di oli essenziali puri, sulla pelle, anche solo "una goccia di ognuno"...
Una tecnica utilissima per consumare più prodotto, e quindi vendere di più: una vera astuzia commerciale che contrasta con la capacità percettiva della pelle, sensibile alle altissime diluizioni e quindi spesso offesa da dosi così concentrate.
Sono sicura che di "danni da uso scorretto di oli essenziali", qui in Italia, ve ne siano parecchi, legati a consigli sciocchi, ingenui, e a pratiche irrispettose della sensibilità e dello stato di salute individuale.
Ma non possiamo saperlo.
Negli Stati Uniti, invece, dove l'aromaterapia si usa da molto più tempo (tra l'altro associata spesso all'omeopatia, senza timore di menta o canfora), vi è l'Atlantic Institute di Aromatherapy che dal 2014 raccoglie i dati di incidenti legati agli oli essenziali, stilando un report annuale.
Qui potete consultarli
Chi tenga alla sua pelle e mucose, eviti...
C'è una "antica farmacia", che sul suo sito indica l'assunzione giornaliera di 50-60 gocce (2,3 volte al giorno) dell'olio essenziale di prezzemolo (Petroselinum sativum, sinonimo di Petroselinum cispum).
Le indicazioni si assunzione sul sito della farmacia |
Inoltre, anche se la tossicità del prezzemolo non è ben definita, l'olio essenziale, per il suo alto contenuto di apiolo, può causare avvelenamento, ed essere molto dannoso in soggetti con insufficienza epatica o renale e in gravidanza.
Infatti tale olio essenziale rientra nella lista degli integratori alimentari non ammessi dal ministero della salute.
Tisserand-Young ne indicano la tossicità sia per l'o.e. estratto da foglie, sia per quello da semi (che ha un contenuto di apiolo ancora maggiore).
Anche l'assorbimento sublinguale è ignorato: di fronte alla preoccupazione di persone, per la tossicità dell'eucaliptus globulus, e l'incertezza di quanto metterne nel dentifricio e nel colluttorio, ho letto spesso risposte insane, così riassumibili: "mettine quanto ne vuoi, tanto lo tieni in bocca solo per qualche minuto".
Salto infine a pié pari l'abitudine di usare il Tea Tree ovunque, come fosse acqua fresca, o dare oli essenziali ai bambini, anche molto piccoli, con la stessa modalità con cui si darebbero a un adulto sano di 80 chili, per spendere proprio due parole sull'utilizzo di oli essenziali puri, sulla pelle, anche solo "una goccia di ognuno"...
Una tecnica utilissima per consumare più prodotto, e quindi vendere di più: una vera astuzia commerciale che contrasta con la capacità percettiva della pelle, sensibile alle altissime diluizioni e quindi spesso offesa da dosi così concentrate.
Sono sicura che di "danni da uso scorretto di oli essenziali", qui in Italia, ve ne siano parecchi, legati a consigli sciocchi, ingenui, e a pratiche irrispettose della sensibilità e dello stato di salute individuale.
Ma non possiamo saperlo.
Negli Stati Uniti, invece, dove l'aromaterapia si usa da molto più tempo (tra l'altro associata spesso all'omeopatia, senza timore di menta o canfora), vi è l'Atlantic Institute di Aromatherapy che dal 2014 raccoglie i dati di incidenti legati agli oli essenziali, stilando un report annuale.
Qui potete consultarli